Tutto su Meredith

(Questo post un po’ esplicito era stato scritto più di due anni fa, su un altro blog, a pochi giorni di distanza dall’omicidio della povera Meredith. Alla fine del 2007, non si parlava d’altro. Ora, dopo la senteza che condanna Raffaele e Amanda a quasi 30 anni di prigione – li chiamano tutti per nome, questi due: abbiamo più famigliarità con gli imputati di questi processi che con i nostri vicini di casa – lo ripropongo qui, come rinnovata espressione del mio disgusto per un certo tipo di giornalismo).


In quanto italiano, sono costretto – più o meno con la forza – ad intravvedere articoli, trasmissioni, telegiornali, che parlano del “caso Meredith”.

I fatti dicono: è stata trovata una ragazza inglese assassinata in camera sua, in un alloggio per studenti. La porta chiusa a chiave, una finestra rotta, la gola tagliata, lei seminuda. Questi i fatti.

Chi è stato?

Per Amanda, coinquilina americana di Meredith, sono stati (secondo l’ultima versione resa pubblica) il suo ragazzo Raffaele e un africano di nome Patrick. L’hanno uccisa in camera, mentre lei (Amanda) era in un’altra stanza; il movente è che volevano fare sesso in tre. O in quattro, non è chiaro: Amanda, infatti, è molto confusa, e non riesce a distinguere – lo dice lei – i sogni dalla realtà, o una versione fornita dall’altra.

Ma gli inquirenti, grazie ad una traccia di cacca lasciata su un pezzo di carta igienica, sono risaliti all’oroscopo del vero omicida, che dopo aver tagliato la gola a Meredith, si è fatto una salutare cagata in bagno. Non pago, ha lasciato anche la sua impronta insanguinata sul cuscino e una dichiarazione di colpevolezza scritta con il suo DNA.

Intanto Raffaele, dopo aver superato i primi giorni di confusione che erano dovuti, per sua stessa ammissione, alle troppe canne, dice che lui, in quella camera non c’è mai stato, che è rimasto a casa sua tutto il tempo, e che Amanda è andata a trovarlo riferendo che nella stanza di Meredith aveva trovato casino (cioè cinque litri di sangue sulle pareti, una donna morta sul letto e una striscia di merda nella tazza del gabinetto); lei, nonostante questo, si era fatta  comunque una doccia nel bagno di Meredith. Cioè quello della ormai celebre cagata. A questo punto, non vedo l’ora facciano qualche telefilm in cui gli agenti speciali del RIS si trovano con una polpetta marrone e fumante sotto il microscopio.

La prova del fatto che Raffaele fosse a casa al momento dell’omicidio viene fornita dai suoi legali: dicono che stava scaricando illegalmente un film da Internet: è noto che quando si fa un download da un sito peer-to-peer è necessario stare davanti al video tutto il tempo dicendo “dai, dai”.

A casa di Raffaele sono state trovate tracce del DNA di Amanda sul manico di un coltello e tracce di DNA di Meredith sulla lama: a questo punto, però, non mi è chiaro quanti litri di DNA è capace di secernere una persona in un giorno, e con quali mezzi. Amanda e Raffaele hanno comprato due litri di candeggina il giorno dopo, ma questo, pare, non è un dettaglio significativo. Il sangue trovato sulle mutande di Raffaele, invece, era quello mestruale di Amanda, con la quale – lo sappiamo grazie a questo reality a posteriori – tre giorni dopo l’omicidio è andato a comprare un tanga (il filmato viene trasmesso a telegiornali unificati venerdì sera).

Ma due o tre giorni fa sono emersi anche dei dubbi sull’ora della morte: uno dei dottori, infatti, si è accorto, venti giorni dopo aver fatto l’autopsia, che l’osso del collo della povera ragazza era rotto, come accade in caso di strangolamento; quindi Meredith è morta prima di quello che gli stessi dottori che avevano fatto l’autopsia ritenevano fino a quel momento. La scienza è, risaputamente, una mera opinione.

Altri dettagli: di Amanda, ci sono le foto mentre entra nella casa dello studente, nell’orario sospetto – la telecamera scatta, evidentemente, una foto ogni due ore, perché non si vede nessun’altro nè entrare nè uscire.

Nel frattempo, beccano il tipo che aveva fatto la cacca a casa di Meredith, tradito dal suo accento umbro (lui è della Costa d’Avorio) in una telefonata con Skype fatta da un Internet cafè in Germania, e lo arrestano. Lui afferma che quella sera aveva baciato Meredith, poi era andato a cagare, e mentre la faceva – credo una decina di chili – è entrato un italiano sconosciuto che ha ucciso Meredith ed è scappato. Ma quando lui è uscito dal cesso, Meredith non era ancora morta: tra le sue braccia, ha trovato la forza di sussurrare un indovinello per indicare chi era l’assassino. Lui, allora, il merdone, con le zampe ancora sporche del proprio DNA, ha intinto il dito nella giugulare di Meredith e ha scritto su un muro “AF” – gli inquirenti lo avevano scambiato per una decorazione – dettaglio che credo sia la soluzione del caso: basterà infatti trovare un tizio che si chiama Af, con il coltello in tasca ancora insanguinato.

Tra l’altro, dopo aver arrestato il tizio in Germania, liberano Patrick, l’altro negro della storia, quello che era accusato da Amanda e del cui cellulare si aveva traccia sulla cella vicino a casa di Meredith nel solito orario. Liberato, sì, ma ancora sotto accusa, nonostante possa fornire un alibi confermato da un professore che vive a Ginevra: probabilmente, il RIS di Parma ha ritenuto che i negri siano tutti uguali e che quindi, dopo aver arrestato il tedesco cagone, non aveva senso tenerne dentro un altro.

A questo punto, ci si domanda: quanti cazzo erano in quella camera?

La soluzione più logica è che sia stata uccisa a più riprese da persone che entravano, a turno, in camera sua. Qualcuno di loro, già che c’era, si faceva la doccia, mangiava du spaghi aio e oio,  e si faceva una cagatina. Il colpo di grazia è stato inferto da Bruno Vespa, che così si è assicurato la possibilità di costruire un’altra memorabile serie di “A porta a porta”, con la partecipazione di Patrizia Pellegrino, Lucrezia Lante delle Rovere, i soliti criminologi porcini, qualche prete, e giovani sbandati a caso, mentre sullo sfondo mette una foto gigante dell’ivoriano che fa gli occhi da vampiro in una foto del suo blog.

Il mio parere? Arrestate polizia e giornalisti. Anche se non sono stati loro, un po’ di prigione gli farà bene.

6 commenti Aggiungi il tuo

  1. malosmannaja ha detto:

    come non darti ragione?
    i giornalisti e i criminologi sono specchio fedele dei bisogni della società civile nel bel paese.
    : )
    : (
    vieppiù l’inattendebilità e la maleducazione dei giudici è evidente nel seguente errore di valutazione: hanno dato 26 anni ad Amanda e invece lei ne ha solo 21…

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  2. Peppermind ha detto:

    Ho riso molto.
    NON amaro, eh? Di gusto!
    Ormai in segno di disprezzo verso questa realtà e i suoi “cantori”, ne rido.
    Risate crasse e spensierate.
    Pensa che mi sono anche chiesto: ok, l’osso del collo rotto, ma l’osso del culo?
    E giù a ridere.
    Mi sono poi anche detto, poi, “ma Vespa avrà fatto il plastico del cesso con dentro l’arrotolata di 10 chili che se la schiacchi, visto che è di gomma, e ci ha il fischietto, fa TROOOOMB, perché è grossa, 10 chili?”

    Ridere, ridere!

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  3. worm ha detto:

    a me non fa ridere…solo mi domando come sia possibile…non so negli altri paesi…ma qui ogni volta che ci scappa un morto e’ un giro senza fine che alimenta la chiacchera televisiva…e ossessiva e fetida di marcio..

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  4. sara ha detto:

    che cazzata

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    1. Paolo Zardi ha detto:

      Cercando “Il grafema di merda”, i risultati generalmente sono sempre all’altezza.. 😉

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  5. Susanna ha detto:

    Grandissimo pezzo!

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