E’ uscito “Antropometria”

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Dopo un’attesa durata qualche mese, improvvisamente è uscita la mia raccolta di racconti “Antropometria”, edito dalla casa editrice Neo Edizioni.

Il titolo non l’ho scelto io: ma è quello che avrei scelto io se mi fosse venuto in mente. D’altra parte, era sufficiente sfogliarel il libro, per trovarla: la parola “antropometria” compare già nella seconda facciata del primo racconto – anche se il personaggio che la pensa non sa il motivo per il quale gli è venuta in mente (io, che quel racconto l’ho scritto, invece lo so).

Quando ero piccolo, pensavo che mi sarebbe piaciuto molto scrivere un libro. Mi sarebbe piaciuto molto girare un film, se è per questo, e mettere su un complesso musicale che mescolasse gli stili dei Queen e Police – anche se non sarei mai stato in grado di dire in che modo. (e non sono in grado di dirlo neanche adesso: che c’entrano, tra di loro?). Un po’ alla volta, quei sogni da bambino si sono confrontati con la vita, e si sono dissolti. Non trovavo nessuno con cui suonare. E mi è sempre mancata qualsiasi capacità estetica di decidere cosa è meglio tenere dentro all’obiettivo di una macchina fotografica e cosa lasciare fuori. Avevo anche rinunciato a scrivere, a dire il vero, ma a 35 anni e mezzo ho aperto un blog – prima ancora di sapere cosa significasse la parola blog.

Il blog è stata una delle esperienze intellettuali più importante della mia vita – più dell’Università, e solo un pochino meno del Liceo. Ed è stato grazie al (o per colpa del) blog, che il mio sogno di scrivere un libro alla fine è diventato una cartacea realtà.

Alla fine del libro, ho messo anche i ringraziamenti. Lo ammetto, considero un po’ provinciale scrivere i  ringraziamenti alla fine di un libro. E se proprio devono esserci, che non superino due righe. Io, ho scritto due pagine, e ho dovuto lasciare fuori qualcuno. E’ il primo, mi sono detto: per i prossimi, se mai verranno, prometto di essere molto più chic.

Oltre al titolo, neppure la copertina l’ho scelta io. Ma se avessi saputo che esisteva il quadro che gli editori hanno scelto, be’, l’avrei voluta anch’io. Per un motivo che non conosco, è esattamente ciò che avrei disegnato se invece che un libro avessi deciso di dipingere un quadro. L’autore è Toni Alfano. La copertina è questa:

Antropometria - Paolo Zardi
Antropometria - Paolo Zardi

A questo punto, dovrei parlare del libro – almeno due righe. Ma non so cosa dire. Mi rappresenta? In parte – una raccolta di racconti viene messa su in due anni, e poi ce ne vuole un altro perché veda la luce, e nel frattempo un po’ si cambiano i gusti, le aspirazioni, i desideri… Ma lo sento comunque ancora mio – e gli voglio bene, e ho quel piccolo timore paterno di vederlo uscire con le sue gambe.. ce la farà? Riuscirà a fare qualche passo da solo? Chissà. Io proverò ad accompagnarlo con qualche presentazione – ne stiamo organizzando due o tre, qua e là, cercando di fare qualcosa che sia sempre interessante.

Ma qualcosa devo scrivere – sennò questo post che senso ha?

Prima cosa: un’anteprima che si trova sul sito Issuu.

Poi, prima di chiudere, copio la quarta di copertina, scritta dagli editori, che secondo me coglie abbastanza bene il nocciolo del libro.

Antropometria: misurazione dell’essere umano, del corpo e delle sue componenti; ma anche, come suggerisce Paolo Zardi, misurazione di esistenze, di relazioni, di micro mondi dentro cui ogni suo racconto si muove per coglierne le fratture, i cambiamenti, le trasformazioni inattese.

È l’evento inaspettato il fulcro attorno al quale ciascun personaggio tenta di riscrivere i contorni della propria vita e dei propri rapporti: una donna accecata dall’odio quando improvvisamente si scopre affetta da una malattia rarissima, un’improvvisa richiesta d’aiuto che pone due cugini di fronte ad una scelta impensabile, una donna avanti negli anni che scopre un amore imprevisto, un padre che, suo malgrado, capisce cosa significa essere madre.

Vite, accenni, spaccati, desideri accomunati tutti da piccoli o definitivi cedimenti.

Con uno stile ed uno sguardo che qualificano un personalissimo verismo massimalista, Paolo Zardi costruisce storie in cui qualcosa “improvvisamente” salta, si altera, deflagra.

16 racconti dove l’autore mette in scena scorci di umanità a cui, con l’intensità della propria penna, ridà spessore e distanze che altrimenti non potremmo vedere, né percorrere, o tantomeno misurare.

6 commenti Aggiungi il tuo

  1. testimongarli ha detto:

    Evviva!

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    1. Paolo Zardi ha detto:

      Grazie! 🙂

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  2. Nicola Pezzoli ha detto:

    Evvaiiii!!!

    Ma porca zozza, il mio affollato blog roll se ne scorre così in fretta che stava per sfuggirmi proprio il post più atteso in assoluto. Grande Paolo! Mi sono divorato con ingordigia l’assaggio di racconto (se il buon giorno si vede dalla… notte nel parco, il tuo è un gran libro!). La copertina è davvero stupenda, non vedo l’ora di avere tutto il libro fra le mani. Ora lascio il commentino e poi mi fiondo su ibs…
    Sono davvero felice per te, te lo sei meritato!
    Un abbraccio e a presto!

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    1. Paolo Zardi ha detto:

      Caro Nicola, grazie per il tuo entusiasmo che scalda il cuore!!

      Un abbraccio!

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  3. morenafanti ha detto:

    La copertina è una meraviglia e sono certa che ‘il dentro’ del libro sia adeguato al ‘fuori’ 😉
    Bravo Paolo.

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    1. Paolo Zardi ha detto:

      Grazie Morena – il libro dovrebbe essere in viaggio! 😉

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