Sul supplemento “La lettura” del Corriere della sera del 7 ottobre 2012 (in altre parole, oggi) trovo, a pagina 14, una bella recensione di Matteo Giancotti su Storie di martiri, ruffiani e giocatori, la raccolta di racconti curata dall’agenzia letteraria Vicolo Cannery e pubblicata per Caratteri Mobili. Al suo interno, c’è anche un mio racconto, “Il decoro”, nel quale una donna, superati i quarant’anni, si trova a riflettere sulla sua solitudine, chiedendosi se le speranze di quando era ragazza erano bugie o sogni.
Giancotti afferma che il titolo avrebbe fatto pensare a qualcosa di più “brutto, sporco e cattivo”, ma
in fin dei conti ci si accorge che, almeno qui, rischia di essere più destabilizzante il racconto compassato che lavora sull’implosione borghese per eccesso di perbenismo (Paolo Zardi) di quello che.. [..]
Più avanti prosegue così:
Che non ci sia bisogno di strafare per essere crudelmente efficaci nell’arte del racconto – usato come un riflettore puntato sul lato oscuro della vita – lo dimostrano bene i testi di Simona Castiglione, spietata nel mettere a nudo le meschinità di un egocentrico seduttore padre di famiglia adottando la sua stessa prospettiva [..]
Vengono poi segnalati i racconti di Mandracchia e Marenzana.
La penso come lui? Direi di sì: specialmente negli ultimi due anni, sono andato nella direzione del togliere, del semplificare, del ricercare l’adesione il più possibile perfetta tra testo e oggetto descritto. Un cammino non semplice, e forse un po’ silenzioso, che trova più vigore, e coraggio, quando un lettore esterno come Matteo Giancotti ne certifica, in qualche modo, la bontà.
Proprio domani arriverà il corriere di ibs, e nel mio pacco ci sarà questo libro… 🙂
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