Quando esce un libro – quando esce un tuo libro, qualcosa sulla quale hai speso tempo, e bruciato passioni – le prime impressioni assomigliano all’eco prodotto da una montagna lontana verso la quale si ha gridato: significa che, nonostante le difficoltà del mercato editoriale, e i problemi della distribuzione, che spesso latita, qualcosa, dall’altra parte è arrivato. Allora, per dare coraggio al “Signor Bovary”, l’ultimo nato – un libricino piccolo ma denso – riporto qui le prime impressioni, scritte da tre donne (e la cosa, non so perché, mi sorprende un po’).
La prima recensione è dell’amica Morena Fanti, autrice innovativa e lettrice sempre attenta. Nel suo blog Solo io e il silenzio, dove alterna riflessioni sulla scrittura e sull’evoluzione delle nuove forme di editoria digitale, consigli per aspiranti scrittori e bellissimi racconti, scrive una recensione articolata e ricca di spunti.
Ma la storia del signor Bovary non ha lo svolgimento piano, seppur tragico, che ci attendiamo. Non solo quello.
La storia svolta diverse volte e scende sempre più in basso: la torbida relazione tra i due protagonisti non si ferma, esplora nuove possibilità, nuove facce del tradimento.
Per leggere il resto della recensione, si può andare qui.
La seconda recensione è sul blog Stravagaria nel quale Viviana scrive una recensione piuttosto affilata che, lo ammetto, mi ha fatto molto piacere.
E fatale non è certo un termine scelto a caso in un racconto in cui lo spettro del castigo -o se preferiamo, dell’assunzione di responsabilità- si palesa a più riprese e si incarna definitivamente nelle sembianze di un vendicatore quasi legittimo, dallo sguardo vacuo e dai modi insopportabilmente cortesi.
Per leggere il resto della recensione, si può andare qui.
Infine Barbara Gozzi parla de “Il signor Bovary” sul prestigioso sito letterario Lankelot.
Una storia che scivola giù rapida e urticante, trascina il lettore, s’aggrappa al suo collo e non lo molla consapevole di avere diverse armi a disposizione per convincerlo a restare, toccando proprio quegli aspetti fragili e squallidi da cui la natura umana fugge da sempre.“Gli esseri umani erano creature scricchiolanti e male assemblate, con un motore troppo potente per una carrozzeria così fragile.”
A tutte e tre: grazie!
Dimenticavo: il libro è uscito nella collana digitale “Ottantamila” della casa editrice Intermezzi, che propone racconti lunghi, o romanzi brevissimi – ottantamila caratteri, più o meno. Per chi non conosce la dura legge dell’editoria, un racconto mediamente sta sotto i 40.000 caratteri, un romanzo sopra i 160.000. Le cose che stanno in mezzo, talvolta definite con il termine “novella”, non le pubblica nessuno. Intermezzi pubblica romanzi e raccolte di racconti in formato cartaceo; per questi libri un po’ ibridi ha scelto, a mio parere correttamente, la strada dell’ebook, che può essere comprato con pochi click (e pochi soldi: costa 3 euro) a questo link.
(Per i tradizionalisti, invece, esiste una versione cartacea piuttosto rara, disponibile solo in occasioni speciali… Ad esempio il 19 giugno, a Padova, in un evento che sarà reso noto solo all’ultimo momento…. 😀 )
beh Moretto dagli eventi a sorpresa cerca di mettere l’evento in orario decente che ho ambulatorio il pomeriggio! 😛
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My pleasure 😉
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