Il mio concorso di racconti

Lavorare stanca, scriveva Pavese qualche anno prima di suicidarsi, ed è incredibile che lo avesse capito nonostante non sia mai stato obbligato a lavorare nell’informatica, e per lo più nel XXI secolo. I grandi scrittori hanno il dono della preveggenza. O forse colgono in anticipo i segnali di un’epoca.
E io sono stanco. Non sono l’unica persona al mondo che lavora, e sono sicuro di non essere quello che lavora di più di tutti. Solo che a un certo punto si è rotto qualcosa. In meno di vent’anni, mi sono trasformato.

prima
Appena ho iniziato a lavorare
adesso
Adesso

Per questa stanchezza che mi attanaglia, per l’angoscia che talvolta mi opprime, ho sviluppato un amore viscerale per le cose belle che non richiedono sforzo – estetica allo stato puro, senza alcuna pretesa intellettuale: simmetria, ritmo, talento, armonia, sincronia, forza fisica, grazia. La perfezione formale priva di contenuti, la bellezza di una prova difficile eseguita con il sorriso sulle labbra. Lo stupore. E siccome faccio fatica a trovare racconti o libri con queste caratteristiche (mentre di balletti e canzoni ne trovo un sacco), provo a indire un concorso a mio uso e consumo, al solo scopo di tirarmi un po’ su.

Le regole:

  1. Il racconto non può superare le 5.000 battute
  2. Se vi riconosco, siete squalificati. Se pensate che io vi possa riconoscere dall’indirizzo mail, mandatemi il racconto attraverso un indirizzo di posta di un amico.
  3. Il racconto deve possedere un’evidente perfezione formale capace di stupirmi.
  4. Il racconto deve arrivare entro il 30 giugno, ma ovviamente saranno accettati racconti ritardatari. La premiazione avverrà (5 giorni) x (numero racconti ricevuti) dopo il 30 giugno. Sempre il 30 giugno (più o meno) dirò quanti racconti mi sono arrivati. Se ne arrivassero troppi, vi avverto.
  5. La giuria è composta da me, dalla mia spina dorsale, dalla mia pelle d’oca e dal mio cuore. Il giudizio è insindacabile. Se nessun racconto ha le caratteristiche richieste, non vince nessuno.
  6. I racconto vanno mandati al mio indirizzo di posta (che è il mio nome.cognome@gmail.com)
  7. Il primo premio è il libro “Ada, o ardore” di Nabokov, che invierò al vincitore. Se il vincitore ce lo avesse già (cosa abbastanza probabile, secondo me), invierò un libro di Martin Amis a mia scelta (probabilmente “Money”, visto che “L’informazione” non si trova più in giro).

Per far capire meglio cosa sto cercando, ecco quello che probabilmente è il mio video preferito: due ragazzi e due ragazze attorno a un tavolino con quattro bicchieri della coca cantano una canzone “a capella” battendo il ritmo sul tavolo. Sono bellissimi, e mano a mano che la telecamera si sposta mi innnamoro di ciascuno di loro, a turno, un sacco di volte. E’ un video di una semplicità estrema – la canzone è una canzonetta, l’atmosfera è pop; eppure, credo di non aver mai letto un racconto così perfetto. La sfida che lancio è proprio questa: riuscite a scrivere un racconto in grado di competere con la bellezza semplice e cristallina di questo video?

 

PS ha la vittoria in pugno chi riesce a inserire un particolare con la stessa complessità del gesto che i quattro ragazzi fanno tra 1:17 e 1:18

30 commenti Aggiungi il tuo

  1. stravagaria ha detto:

    Io non sono in grado… ma il video mi ha messo di buon umore ed è già qualcosa di bello 🙂

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  2. ili6 ha detto:

    Bello il video e anche l’ idea, ma difficile da realizzare Riuscire a stupire, a far innamorare con un proprio scritto: sarebbe magnifico e stupirebbe me per prima.

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  3. puff ha detto:

    5000 battute spazi inclusi?

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    1. amanda ha detto:

      Già, domanda assolutamente determinante

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    2. Paolo Zardi ha detto:

      non è importante: è sufficiente che non sia tropppo lungo… se fosse 5000 spazi esclusi andrebbe bene comunque

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  4. Silvia ha detto:

    Il video ha quella leggerezza necessaria allo stupore, c’è nelle mani dei ragazzi e nei loro ammiccamenti mentre si sorridono. È un concorso che stupisce: idea coinvolgente.

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  5. Maurizio Gandolfi ha detto:

    Non ci riesco. Per provarci mi servirebbe un confine, un recinto; insomma, un argomento comandato.

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    1. Paolo Zardi ha detto:

      Ok, ecco l’argomento: un uomo si trova nella cucina di quando era bambino e si vede mentre ruba una frittella alla nonna + giochi temporali. Buona scrittura! 🙂

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  6. amanda ha detto:

    l’armonia della semplicità, quello che mi piace quando si canta in coro

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    1. Paolo Zardi ha detto:

      avrei sempre voluto cantare in un coro…. ma l’unica volta che ci ho provato, il tizio davanti a me si tappava l’orecchio… ho capito che non era la mia strada! 😉

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    1. Paolo Zardi ha detto:

      Per scrittori ambiziosi! 🙂

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  7. Giorgio Arcari ha detto:

    Ce l’ho. Credo, almeno 🙂
    Ha l’unico problema di non essere inedito, è girato moltissimo e ne è stato ricavato un corto. Vale lo stesso?
    Se sì, mando subito.

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  8. La Scatola Nera ha detto:

    Ok, forse ci vorrebbe un haiku, provo con un raccontino.

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  9. L' Alligatore ha detto:

    Sono 15 anni che faccio lo stesso lavoro, e sono messo peggio del secondo te, non parteciperò, ma mi piace la tua sfida, e spero si faccia bella musica.

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  10. Pan ha detto:

    È un’epoca cupa quella in cui anche i grandi scrittori si danno alla frivolezza senza scopo. Esattamente al contrario di quello che è il mio proposito. Spero sia un brillante guizzo ironico, una presa per il culo, altrimenti ne sono atterrito e sbigottito. Eppure proverò chissà che forse un esercizio di futilità non mi aiuti.

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    1. Paolo Zardi ha detto:

      Credo che per troppo tempo la letteratura sia stata mortificata dal cosiddetto “Impegno” – sociale, politico, culturale, educativo, per le masse. Quella che tu chiami “frivolezza senza scopo” io chiamo “arte”. Prendi una natura morta di Caravaggio, una sonata di Beethoven, un concerto di Mozart, una fuga di Bach, un balletto della Graham: io non vedo tracce di futilità. E’ solo in letteratura che si continua a cercare il significato che sta dietro, la morale, l’insegnamento – la grande idea… Non sono contrario all’impegno, ma sono stufo di leggere testi impegnati che non valgono nulla e che nascondono la mancanza di talento dietro a cose che con l’arte c’entrano ben poco.

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    2. Paolo Zardi ha detto:

      quindi questa è una sifda a recuperare il piacere della scrittura senza preoccuparsi troppo del contenuto…

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      1. Pan ha detto:

        Dott. Zardi rispondo alla sua chiamata, in un modo o nell’altro. Mi permetta però, lei mi dice che valuta puramente decorativa e priva di valore intrinseco l’opera di Mozart, Caravaggio e compagnia cantante? Una natura morta come può essere frivola?

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  11. puff ha detto:

    notizie?

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    1. Paolo Zardi ha detto:

      giusto, non ho più dato aggiornamenti! sono arrivati più di venti racconti, entro agosto proclamazione del vincitore!

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  12. puff ha detto:

    🙂

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  13. Carlo Spada ha detto:

    ma poi come è finita?

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    1. Paolo Zardi ha detto:

      Entro lunedì, il verdetto! 🙂

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      1. MAURIZIO GANDOLFI ha detto:

        Aspetta! Pubblicali qui e vediamo il pubblico quale premierebbe. Poi decidi tu 🙂

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        1. Paolo Zardi ha detto:

          Quella sarà la fase successiva! 🙂

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  14. Subhaga Gaetano Failla ha detto:

    Il video è incantevole. Leggo soltanto adesso dell’iniziativa, e mi dispiace un po’. Attendo il racconto da te scelto. Grazie.

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  15. Smilla ha detto:

    Ciao Paolo,
    alla fine nessuno dei racconti arrivati per il concorso aveva i requisiti richiesti?
    Grazie 🙂

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  16. sergio trapanotto ha detto:

    Ciao Paolo! hai poi emesso un verdetto? 🙂

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