“Il palombaro, il cercatore di perle nere, gli uomini che preferiscono i mostri degli abissi agli ombrelloni della spiaggia, ne Il cappotto troveranno ombre capaci di mettere in contatto il nostro stato esistenziale con quelli che vagamente intuiamo nei nostri rari momenti di percezione irrazionale
[…] Al livello più alto dell’arte, la letteratura, per sua stessa natura, non si preoccupa di commiserare i diseredati o di inveire contro i privilegiati. Si appella a quella profondità segreta dell’anima umana, dove le ombre di altri mondi passano come le ombre di navi silenziose e senza nome.”
(pag. 56/57 del secondo volume della biografia di Nabokov di Brian Boyd – ma il pezzo è tratto dal saggio di Nabokov su Gogol, pubblicato poi in “Lezioni di letteratura russa”, Garzanti – qui la traduzione è mia)
due brani del grandissimo Nabokov tratti dai saggi contenuti in Lezioni di letteratura (io li ho in edizione Adelphi) nella bellissima traduzione di Paolo Zardi .)
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Attenzione, sono due libri diversi…. Tu fai riferimento a Lezioni di letteratura, Adelphi, io a Lezioni di letteratura russa, Garzanti, fuori catalogo 😊
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🙅😢 comunque bellissima traduzione ugualmente 😂
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“Al livello più alto dell’arte, la letteratura, per sua stessa natura, non si preoccupa di commiserare i diseredati o di inveire contro i privilegiati. Si appella a quella profondità segreta dell’anima umana, dove le ombre di altri mondi passano come le ombre di navi silenziose e senza nome.”
Ho copiato queste splendide parole per incollarle in ogni dove, per portarle in giro nel mio pc e nella mia mente, perché potrebbero essere uno dei miei motti. E perché hanno saputo regalarmi lo stesso cocktail di forti e rimescolanti emozioni che di solito ti può regalare, se è scritto come si deve, un racconto intero, o un romanzo intero.
Curioso poi che il cercatore di perle nere sia spuntato fuori proprio mentre ero tentato di ridefinirmi, in un mio profilo social, non più come scrittore ma come “plasmatore di perle”. Aggiungendovi “presso VOOR DE ZWIJNEN”. Che significa “ai porci” in olandese. 🙂 (Perché in olandese? Perché era la lingua in cui suonava meglio…)
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