La politica prima di tutto

Il mio sogno sarebbe quello di trovare la forza, prima o poi, di tirarmi fuori dalla vita social – resistere alla tentazione di dire la mia su certe questioni così contemporanee, così contingenti… Come molti, ho usato ogni tipo di social per esprimere le mie opinioni, convinto che servisse a qualcosa; con il tempo mi…

Gli impercettibili

Ieri pomeriggio, nella playlist di Spotify che ascoltavo mentre ero al lavoro è comparsa “Reality” di Richard Sanderson, colonna sonora de “Il tempo delle mele”, film francese che uscì in Italia nel gennaio del 1982, o alla fine del 1981 – film che io vidi con due compagni di classe (prima D, scuola media Giotto,…

Esperienza

Quando è nato il nostro primo figlio, nel 2004, io e mia moglie non avevamo alcuna esperienza in merito: come la stragrande maggioranza dei genitori, ci siamo messi a leggere libri, a chiedere consigli al pediatra, a comprare dispositivi sanitari per pesare i decagrammi, tirare fuori il latte, mantenerlo a una temperatura corretta, e non…

Il linguaggio che non c’è

Ne “La guerra dei meme”, l’ottimo saggio filosofico di Alessandro Lolli uscito da poco per effequ che affronta uno dei fenomeni tipici di questo decennio, il meme, a un certo punto l’autore riporta un’affermazione che mi pare centrale per capire quali sono le difficoltà intrinseche, e probabilmente insuperabili, che la sinistra deve affrontare in questo particolare…

La Gogna

In quello che ritengo essere il migliore album di Vinicio Capossela, “Canzoni a manovella”, c’è il brano “Decervellamento”, ispirato a un autore francese dell’ottocento, Alfred Jarry. Parla della gogna, del piacere quasi innato di veder morire qualche capro espiatorio, e del rischio di finire male, in questo gioco. Sul finale, infatti, il personaggio principale, tira…

Il Grande Romanzo Distopico

Quando Aurelio Benini concluse l’Università (economia aziendale), e trovò un lavoro come impiegato nel reparto “Gestione fornitori” di un’azienda che produceva frigoriferi – tre capannoni nella prima perifieria di Padova – aveva compiuto da poco venticinque anni e sentiva che i suoi migliori talenti non si erano ancora espressi. Frequentava ancora le elementari quando scrisse…

Una tentazione

Tanto tempo fa, nel 2012, ho letto nel giro di pochi mesi due libri di Bauman sulla società liquida, un saggio di Franzen e il suo romanzo “Libertà”, e un bellissimo studio di Morozov sull’ingenuità della rete. Le riflessioni che ne erano seguite, la maggior parte delle quali le facevo in autobus tornando a casa…

Faccio Yaya (come Tourè)

Tra i pochi libri che mi hanno cambiato la vita (no, non sono proprio pochi, ma sono comunque numerabili) c’è anche “La struttura delle rivoluzioni scientifiche” di Thomas Khun – un saggio che non può essere riassunto in poche righe senza perderne il senso complessivo; facendo una forzatura, però, ne estrapolo alcune idee… La prima:…

Burioni il bullo

Uno dei libri più belli e meno conosciuti di Flaubert è il “Dizionario delle idee comuni”, una lunga raccolta di frasi da usare per fare bella figura in società e dimostrare di essere colti e brillanti – senza sapere di cosa si sta parlando. Non è, come si potrebbe pensare a prima vista, un catalogo…

Il mio futuro di allora

Sono nato in un mondo in cui la tecnologia più evoluta era il televisore analogico con due canali (un’ingenua freccia lampeggiante indicava l’inizio di un programma nell’altro canale). I miei genitori ritenevano che quel passatempo ci avrebbe rovinati, così come i loro genitori erano convinti che il telefono avesse tolto il piacere di uscire per…

Masterchef

Siamo abituati a criticare ciò che non conosciamo, soprattutto se si tratta di qualcosa che ha successo. Capita spesso anche a me, sebbene debba ammettere che con il passare degli anni sto diventanto meno severo nei confronti del mondo. Mi sono reso conto che qualche volta prendevo posizione per sentirmi schierato dalla parte di quelli…

Voragini

Per ogni catastrofe, naturale o umana, esiste almeno una teoria del complotto che spiega come la realtà sia completamente diversa da quella che crediamo. Anzi, che ci fanno credere. I complottisti, infatti, usano spesso la terza persona plurale indefinita, senza specificare chi sia il soggetto. Ora tocca ai terremoti. Passando un po’ del mio tempo…

Il tedio

Tra tutti i social, Twitter, che pure gode (o ha goduto) di grande considerazione, è il più misterioso. Mentre mi è chiaro, forse anche troppo, a cosa servono Whatsapp, Facebook, i blog, le mail o Youtube, non ho ancora compreso lo scopo di Twitter. Lo uso, e da molto (sono iscritto dal 2007, credo di…

Scrivere fiction, di Philip Roth

Anche se in Italia è conosciuto quasi esclusivamente per i suoi numerosi romanzi, Philip Roth è stato, e forse è ancora, un critico letterario piuttosto lucido ed incisivo, che non smentisce la sua natura di intellettuale vivacemente polemico. In questi anni, un pezzettino alla volta, ho letto “Reading myself and others”, una raccolta di saggi…

Le sette cose in mente

Tempo fa qualcuno (credo mio padre, è lui il mio principale fornitore di informazioni sulle scienze cognitive) mi diceva che il cervello è in grado di gestire, di pensare, sette “cose” contemporaneamente; questa regola si applica all’intero genere umano e le eventuali eccezioni, rare, sono comprese tra le cinque (mai meno) e le nove (mai…